Egitto: Papa Tawadros (copti), “i nostri martiri ci uniscono al cielo”

“I nostri martiri, e l’atto del martirio in sé, ci uniscono al Cielo e fanno salire il nostro cuore fino a quelli che già sono lì, e da lì intercedono per noi”. Così il Patriarca copto ortodosso Tawadros II ha celebrato le 25 vittime dell’attentato terroristico perpetrato domenica scorsa, 11 dicembre, durante la messa nella chiesa di Botrosiya, nel complesso di edifici ecclesiastici adiacenti alla cattedrale copto-ortodossa del Cairo. Le parole del Patriarca sono state pronunciate nell’omelia durante i funerali delle vittime, celebrati ieri nella cattedrale cairota di San Marco. “Noi chiamiamo la nostra Chiesa ‘la Chiesa dei martiri'”, ha aggiunto Papa Tawadros, ricordando che “fin dal primo secolo dopo Cristo, i copti hanno offerto la loro vita come sacrificio per amore di Cristo”. Durante la sua omelia, ripresa da Fides, il Patriarca copto ortodosso ha anche ricordato che i nuovi martiri copti hanno perso la vita durante il mese di Kiahk, il mese del calendario copto dedicato a Maria, che precede il Natale ed è un mese di gioia e di lode. Il Papa ha concluso sottolineando che la mano del terrorismo non potrà mai sfuggire la punizione divina. Già ieri, durante la commemorazione civile delle vittime svoltasi presso il Memoriale del milite ignoto, il Presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha annunciato l’arresto di 4 sospetti che sarebbero coinvolti nell’attentato, e ha indicato come responsabile della strage un giovane kamikaze. Le forze di sicurezza, dopo i rilievi scientifici, sostengono di aver individuato l’attentatore suicida nel 22enne Mahmud Shafik Mohamed Mostafa, presentato come un affiliato di Wilayat Sinai (Stato del Sinai), gruppo egiziano legato allo Stato islamico, e accreditano la pista jihadista come matrice dell’attentato. Ma le due maggiori sigle jihadiste attive al Cairo, il movimento Hasam e il gruppo Liwaa al Thuwrah, hanno condannato l’attacco. Hasam ha accusato gli apparati che fanno capo al Presidente al Sisi di aver compiuto l’attentato per terrorizzare la popolazione e consolidare il potere.

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