Diocesi: mons. Loppa (Anagni), “mai sentirsi cristiani arrivati”. La gioia del Vangelo “non può escludere nessuno”

La Chiesa non deve annunciare il Vangelo, ma “la gioia del Vangelo che riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù”. E la gioia del Vangelo è “una gioia missionaria”, quella della Chiesa “in uscita” verso le periferie geografiche ed esistenziali; quella di una Chiesa che è “comunione missionaria”, per l’annuncio della salvezza e di un futuro di vita “a tutti, in tutti i luoghi, in tutte le occasioni, senza indugi, senza repulsioni e senza paura. La gioia del Vangelo è per tutto il popolo, non può escludere nessuno”. Lo ha detto monsignor Lorenzo Loppa, vescovo di Anagni-Alatri, incontrando presso il centro pastorale di Fiuggi, gli animatori diocesani. Un incontro per fare il punto, come ogni anno nel periodo dell’Avvento, sul già fatto ma soprattutto sul da farsi. Il vescovo ha delineato la fisionomia spirituale dell’evangelizzatore, prendendo spunto dalla Evangelii Gaudium.  “Prima di tutto – ha spiegato – non si sente mai un cristiano ‘arrivato’, e ha sempre un ulteriore passo da compiere. Fino all’ultimo giorno si considera in stato di conversione permanente (a livello personale, pastorale e missionario) e non può lasciare le cose come stanno”. ”L’evangelizzatore in spirito, inoltre, ha una fisionomia spirituale particolarmente segnata dall’incontro personale con Cristo Risorto e dall’esperienza della forza trasformante dal Suo Spirito”. L’animatore, “che sperimenta la gioia della missione”, ha concluso, “è uno che prega e lavora”, annuncia “la Buona Notizia non solo con le parole, ma soprattutto con una vita trasfigurata dalla presenza di Dio”.

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