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Comece: povertà, documento dei vescovi europei. “Costruire una comunità di solidarietà”. Sei priorità

(Bruxelles) Per rispondere alle esigenze dei 119 milioni di poveri in Europa oggi, la Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece) ritiene essere indispensabile costruire una “comunità di solidarietà e responsabilità” che potrà realizzarsi percorrendo sei piste. Le indicazioni sono contenute nella “Dichiarazione sulla povertà e l’esclusione sociale” resa pubblica ieri e maturata nel corso dell’Assemblea plenaria che si è svolta a fine ottobre. La prima strada passa attraverso la “promozione dello sviluppo integrale”, secondo la strategia “Europa 2020” che non va “persa di vista”, soprattutto quanto “agli indicatori sociali e ambientali”, e sostenendo “modi di consumo e di produzione alternativi”. Occorre poi “assicurare la coerenza delle politiche” in modo tale che “le politiche future” e in particolare quelle di “fiscalità equa” contribuiscano a “eliminare le cause strutturali della povertà”. In terzo luogo è necessario “riequilibrare interessi economici e diritti sociali” ponendo fine alla crescita delle disuguaglianze. “Difendere condizioni di lavoro adeguate” è un punto determinante in questa battaglia che l’Ue deve compiere “rafforzando la sua legislazione sul lavoro”, anche nel rispetto delle norme internazionali. “Riconoscere le famiglie come attori chiave della società” con “sostegni più importanti” e politiche “centrate su di esse” è un altro elemento, insieme a uno stile che favorisca “il dialogo e la cooperazione” con tutti gli attori, a partire dai poveri stessi.

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