Cardinale Rivera Carrera: alla Vergine di Guadalupe, “il tuo amato Messico è malato per la violenza e ferito per le ingiustizie”

Un’intensa preghiera per i migranti ha accompagnato ieri la messa per i 485 anni dell’apparizione della Vergine di Guadalupe, presieduta dall’arcivescovo di Città del Messico, cardinale Norberto Rivera Carrera. “Ti abbiamo portato in offerta – così ha pregato il cardinale di fronte all’effige della Morenita, nel luogo dove la Vergine apparve – l’afflizione di milioni di tuoi figli che sono emigrati negli Stati Uniti d’America in cerca di pane per la propria famiglia, di educazione per affrontare il futuro, di ospitalità da parte di coloro che un tempo furono pure forestieri e che seppero formare una grande nazione basata su diverse culture”. Ha continuato il cardinale Rivera: “Sei madre di tutti i cristiani, perché per ricevere il tuo amore non ci sono differenze di razza, frontiere, non ci sono ricchi o poveri, né santi né peccatori. Tu abbracci tutti, consoli tutti, ami come autentica madre, senza distinzioni, poiché cerchi solo la felicità dei tuoi figli. E tale felicità non sta in questa valle di lacrime, ma nel cielo, nella salvezza che ci dona tuo Figlio”.
Nel corso della preghiera, nell’invocare accoglienza per i migranti che arrivano negli Stati Uniti, l’arcivescovo di Città del Messico ha citato anche il presidente eletto degli Usa Donald Trump perché possa “vedere nei poveri e nei migranti dei fratelli con i quali dev’essere tollerante, generoso e giusto”. Il primate del Messico ha anche rivolto alla Vergine parole di preghiera per il Paese, sempre più falcidiato dalla violenza e dal narcotraffico: “Il tuo amato Messico è malato per la violenza e ferito per le ingiustizie. Commuovi il cuore dei violenti e dei peccatori, proteggi le famiglie, conserva la nostra fede cattolica, dà ai nostri governanti una vocazione al servizio, sazia la nostra fame e sete di giustizia”. Ed ha concluso: “La Vergine di Guadalupe torna a ripeterci: non abbiate paura! Non abbiate paura di dire no alle droghe, all’alcol, alla disonestà, alla corruzione, agli abusi, alla delinquenza, alla criminalità”.

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