Carlo Maria Martini: “Cristiani coraggiosi”, libro di inediti sui “laici testimoni nel mondo di oggi”

“Cristiani coraggiosi. Laici testimoni nel mondo di oggi”: è il titolo di un nuovo volume dell’editrice In Dialogo di Milano, che presenta una raccolta di testi, in gran parte inediti, del cardinale Carlo Maria Martini, biblista e arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002 e scomparso nel 2012. Il volume è arricchito da un testo di Papa Francesco sul tema dei laici e della loro presenza nella Chiesa e nel mondo e dall’introduzione di mons. Franco Giulio Brambilla, teologo, a lungo collaboratore di Martini e oggi vescovo di Novara. Nella prefazione, Silvia Landra e mons. Gianni Zappa, rispettivamente presidente e assistente ecclesiastico dell’Azione cattolica ambrosiana, che ha promosso il volume, scrivono: “Questione tutt’altro che definita quella del laico nella Chiesa, del suo profilo, della sua spiritualità. Sono tanto mutati gli stili di vita e le configurazioni sociali da rendere continuamente in divenire la riflessione a tal proposito che si è sviluppata negli ultimi cinquant’anni”. “Occorre una quotidianità formativa e pastorale nella quale puntare alla responsabilizzazione del laico e alla sua consapevolezza di essere Chiesa, secondo il disegno che sempre più emerge, a partire dall’imprescindibile fonte dei testi del Concilio Vaticano II”.
Landra e Zappa osservano: “Le riflessioni di Carlo Maria Martini selezionate per questo testo risultano emozionanti per tante ragioni. Prima fra tutte è l’insistenza sulla Parola di Dio, finalmente proposta come dono da condividere, con una familiarità, intimità e capacità di lettura di cui Martini è grande maestro”. “Non mancano di stupirci alcune consonanze tra i richiami dell’arcivescovo Martini di qualche decennio fa e molti forti stimoli di Papa Francesco oggi, a conferma del dono della profezia che il Signore ci ha fatto con Carlo Maria Martini”. “Ci suscita emozioni vive sentire risuonare nei testi di Martini la paternità, l’amicizia e l’autorevolezza di una persona direttamente conosciuta e la grandezza di un saggio del Novecento che non sarà certo dimenticato anche da chi lo accosterà solo attraverso i suoi scritti e i racconti di altri”.

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