Amoris laetitia: don Gentili (Cei) a corso animatori, “non esiste famiglia del mulino bianco”

“Amoris laetitia ci fa fare un’autocritica perché fino ad ora l’ideale del matrimonio è stato presentato come ‘troppo astratto’”; invece, “non esiste la famiglia del mulino bianco, esistono le famiglie così come sono. Per questo chi si sposa in Chiesa consegna la sua fragilità ad una grazia più grande”. Ne è convinto don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia della Cei. Presentando oggi l’esortazione apostolica di Papa Francesco ai partecipanti al corso per animatori di “Animatema di famiglia” (Roma, 8-11 dicembre), don Gentili sottolinea l’importanza della “solidarietà tra famiglie”. “C’è molta solitudine”, osserva richiamando i tre verbi utilizzati nel documento dal Papa: “Accompagnare, discernere, integrare, al quale ultimamente ha aggiunto ‘accogliere'”. “Siamo chiamati a formare le coscienze non a pretendere di sostituirle”, ammonisce il Papa al n.37. No, quindi, spiega il direttore dell’Ufficio Cei, a “imporre un nostro pensiero, ma a dire qualcosa che stiamo vivendo e che pian piano aiuta a scoprire una verità”. La questione vera “è far scoprire una verità; dare tutti gli strumenti per far nascere scelte personali”. E ancora: il Papa parla di “caso per caso”, ma questo, chiarisce don Gentili, “non significa fare casistica bensì scoprire quale luce del Vangelo si incarna in quella particolare situazione, in quel particolare ragazzo”.

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