Diritti umani: Maggiolini (Univ. Cattolica), “la Storia si ripete sempre e con essa le atrocità causate dalle guerre”

“L’esperienza dello Stato islamico in Iraq e in Siria è la conferma che la Storia si ripete sempre, e con essa anche le atrocità e le storture causate dalle guerre. Ma nell’ambito mediorientale, il tema della persecuzione religiosa non è affatto recente: il termine ‘minoranza’, infatti, è nato ben prima dell’affermarsi dello Stato nazionale”. Lo ha affermato Paolo Maggiolini, docente di storia dell’Asia islamica all’università Cattolica del Sacro cuore, intervenendo oggi pomeriggio a Milano all’incontro dal titolo “Minoranze e tutela dei diritti umani”, promosso dal Centro italiano per la pace in Medio Oriente (Cipmo) in collaborazione con l’ufficio di informazione del Parlamento europeo. Tema portante dell’iniziativa era la vicenda di due giovani attiviste yazide, Murad Basee Taha e Lamiya Aji Bashar, scampate alle violenze dello Stato islamico a cui il Parlamento europeo ha recentemente conferito il premio Sacharov per la libertà di pensiero e la difesa dei diritti umani. Entrambe originarie del villaggio di Kocho, nel nord dell’Iraq, Nadia e Lamiya hanno iniziato la loro battaglia di denuncia dopo la detenzione e le violenze subite dai combattenti dello stato islamico. Nadia è stata rapita nell’agosto 2014 e venduta poi come schiava, ma lo stesso destino è stato riservato a migliaia di altre donne Yazide. “La testimonianza di queste ragazze – ha aggiunto Maggiolini – così come quella di tante altre vittime dell’Isis, deve indurci a una riflessione seria sulla situazione storica dei diritti umani. Il cui stato di salute è senza ombra di dubbio in una fase molto critica”.

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