Terremoto: Conferenza episcopale umbra, a Norcia le Caritas a fianco delle popolazioni della Valnerina

Si è tenuto oggi, a Norcia, presso la tensostruttura adibita a Centro pastorale, un incontro tra la Caritas Italiana e le delegazioni Caritas del Nord-est, della Campania, della Sardegna e dell’Umbria che si sono gemellate dopo il terremoto del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre con la Caritas dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia. L’obiettivo – si legge in un comunicato della Conferenza episcopale umbra – è stato quello di fare il punto sulla situazione delle zone colpite dal sisma e su come poter intervenire come comunità cristiana, mediante la Caritas. Accanto ai vari delegati, c’erano: monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia; mons. Benedetto Tuzia, vescovo di Orvieto-Todi e delegato della Conferenza episcopale umbra per il servizio della carità; mons. Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana; Giorgio Pallucco, direttore Caritas di Spoleto-Norcia e delegato regionale Caritas; i parroci della zona colpita dal sima (don Marco Rufini di Norcia; don Luciano Avenati dell’Abbazia di S. Eutizio; don Renzo Persiani di Cascia). L’arcivescovo Boccardo ha ringraziato per la presenza e la vicinanza spirituale e materiale: è un segno concreto e visibile della solidarietà della Chiesa”. “L’urgenza è dare risposte concrete a bisogni concreti”, ha proseguito: “La gente è distrutta psicologicamente, sta arrivando il freddo ed è quindi urgente intervenire con strutture comunitarie, con il sostegno alle piccole imprese zootecniche e agricole. Per evitare lo spopolamento della montagna, alcuni parroci della diocesi con i volontari della propria parrocchia, a turni settimanali, saranno nelle zone terremotate per una presenza di compagnia, per ascoltare con sapienza i bisogni delle persone al fine di stemperare il clima di tensione, di delusione e di amarezza che abita nel cuore di tanti”. Il progetto sarà coordinato da don Vito Stramaccia, parroco di Montefalco. “Bisogna rimboccarci le maniche, essere concreti”, ha affermato Pallucco: “L’intervento della Caritas è fondamentale per far riprendere la normalità”, ha aggiunto, “dobbiamo cercare in tutti i modi di ridare dignità a queste persone e ciò lo possiamo fare solo se le aiutiamo qui. Insomma, ci dobbiamo togliere i sandali perché entriamo nella terra santa della sofferenza”. Per il parroco di Norcia, don Marco Rufini, la richiesta alla Caritas è: “aiutateci a ricreare la comunità, che viene ancor prima degli edifici, che è scollata e disorientata”. “La gente – ha detto don Luciano Avenati, parroco dell’Abbazia di S. Eutizio – si è mossa da sola, si è organizzata per far fronte all’emergenza dando vita ad una solidarietà straordinaria. Pochissimi hanno accettato di andare nelle strutture ricettive del Lago Trasimeno. Vogliamo rimanere nella nostra terra”. A Cascia i volontari della Caritas parrocchiale sostenengono gli anziani e i malati: “La chiesa parrocchiale è chiusa, così il Santuario di Santa Rita e per ora il centro pastorale è nella piazza, ma il freddo arriva”, spiega il parroco, don Renzo Persiani, che attende con i fedeli una tensostruttura comunitaria che arriverà arriverà da Bergamo nei prossimi giorni. Mons. Tuzia, nell’intervento conclusivo, ha ringraziato i parroci della zona terremotata: “È stato un incontro che ha evidenziato anche la grande opera di condivisione e la rete di aiuti messi in atto con i gemellaggi delle Caritas regionali, che si sono dimostrate fattive e collaborative. Infine, sarà bello per noi vescovi umbri fare esperienza di tutto ciò il prossimo 28 novembre quando, proprio a Norcia, ci incontreremo per la riunione della nostra Conferenza episcopale regionale”.

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