“La povertà non è solo un tema economico ma anche un tema morale e politico”: lo ha ribadito monsignor José Maria Arancedo, arcivescovo di Santa Fe de la Vera Cruz e presidente della Conferenza episcopale argentina, nella sua omelia durante la messa di apertura della 112ma assemblea plenaria dei vescovi, in corso dal 7 all’11 novembre a Pilar. “Conosciamo bene la realtà della povertà e le difficoltà in cui vivono molti nostri fratelli – ha affermato monsignor Arancedo -. Sappiamo che la situazione sociale continua ad essere difficile, specialmente il flagello del narcotraffico con le sue conseguenze di distruzione e morte. Questo debito sociale richiede strade che permettano di rispondere alla necessità fondamentali, come la creazione di posti di lavoro dignitosi che, insieme all’educazione e alla formazione professionale, promuovano ed incoraggino progetti di vita, soprattutto tra i giovani”. ” Per una società più giusta ed inclusiva – ha evidenziato – è necessario, accanto alla presenza attiva dello Stato, l’impegno di una dirigenza politica capace di uscire da una cultura individualista chiusa nei suoi interessi, per aprirsi alle esigenze della solidarietà e del bene comune”. Il presidente della Cea ha poi fatto riferimento alla decisione di aprire gli archivi storici della Chiesa “come servizio che faccia luce sulla nostra storia recente”: “La riconciliazione non è impunità o debolezza – ha sottolineato -, ma ha bisogno della verità e dell’esercizio di una giustizia rispettosa delle garanzie costituzionali, nella quale tutti si sentano inclusi”. La riconciliazione, ha concluso, “guarda al passato, certamente, però è cammino e profezia di una società nuova”.