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Ue: report Commissione su istruzione in Europa. “Scuola fattore di inclusione”. Gli esempi di Germania e Austria

(Bruxelles) “Per quanto riguarda gli investimenti nell’istruzione, secondo i dati più recenti della relazione di monitoraggio (2014), la spesa pubblica per l’istruzione nell’Ue ha iniziato nuovamente a crescere dopo tre anni consecutivi di contrazione”. Lo afferma l’Esecutivo Ue nel suo odierno rapporto sui sistemi di istruzione nei Paesi aderenti all’Unione. A livello Ue gli investimenti pubblici in tale settore “sono cresciuti annualmente dell’1,1%. Circa due terzi degli Stati membri hanno registrato un aumento”. In sei paesi l’aumento è stato maggiore del 5% (Bulgaria, Ungheria, Lettonia, Malta, Romania e Slovacchia), mentre in dieci Stati membri la spesa per l’istruzione nel 2014 è diminuita rispetto al 2013 (Austria, Belgio, Croazia, Cipro, Estonia, Finlandia, Grecia, Italia, Lituania e Slovenia)”. Parallelamente “sono necessari maggiori sforzi per rendere i sistemi d’istruzione più inclusivi”. L’istruzione è infatti “un potente motore d’integrazione per i giovani con un passato di migrazione”. “Gli Stati membri devono intensificare i loro sforzi visto l’aumento del numero di rifugiati e migranti che giungono nell’Ue”. Ad esempio in Austria sono stati istituiti corsi di recupero negli istituti di istruzione e formazione professionale; in Germania si sta discutendo della possibilità di assumere 40mila insegnanti e migliaia di assistenti sociali per coprire circa 300mila nuovi posti nel sistema d’istruzione, dalla prima infanzia alla formazione professionale.

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