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Ue: report Commissione su istruzione in Europa. Investimenti in ripresa, “ma inclusione è problematica”

Tibor Navracsics, commissario Ue a istruzione e cultura (foto SIR/Commissione europea)

(Bruxelles) “Il ruolo dei sistemi d’istruzione europei è essenziale tanto nella nostra lotta contro problemi importanti quali la persistente disoccupazione giovanile e la lentezza della crescita economica, quanto per affrontare nuove sfide come la crisi dei rifugiati; ma l’istruzione potrà svolgere il proprio ruolo solo se sarà in grado di produrre risultati positivi”. Lo ha affermato Tibor Navraciscs, commissario Ue per l’istruzione, la cultura, la gioventù, presentando la relazione annuale di monitoraggio del settore dell’istruzione e della formazione in Europa. Dal rapporto si evidenziano i progressi effettuati “verso importanti obiettivi comunitari” e, al contempo, la necessità che “gli Stati membri rendano i loro sistemi d’istruzione più pertinenti e inclusivi, in particolare per quanto riguarda l’integrazione dell’ultima ondata di rifugiati e migranti”. Navraciscs aggiunge: “Oggi più che mai dobbiamo garantire che l’istruzione permetta ai giovani di divenire cittadini attivi e indipendenti in grado di trovare un lavoro soddisfacente. Non è solo una questione di innovazione e crescita duratura. È una questione di equità”. L’Europa conta, secondo la Commissione, su sistemi d’istruzione relativamente efficienti, pur con evidenti disparità tra uno Stato e l’altro. Il report descrive come i Paesi Ue “si trovino ad affrontare un duplice compito: garantire investimenti finanziari adeguati e offrire un’istruzione di qualità ai giovani di qualunque estrazione, compresi rifugiati e migranti”.

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