Malattie rare: mons. Chendi (Santa Sede), “garantire l’accesso alle cure per tutti”

Non solo Aids o Ebola: le malattie tropicali neglette “affliggono un sesto degli abitanti della Terra, mentre altri due miliardi di individui sono a rischio”. A rendere noto il dato, le cui proporzioni vengono amplificate dalle migrazioni in atto, che dalle zone di conflitto e dalle baraccopoli urbane – i luoghi di origine – estendono il possibile contagio a tutto il mondo, è stato monsignor Augusto Chendi, sottosegretario del pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, durante la conferenza stampa in corso presso la Sala Stampa della Santa Sede per la presentazione della XXXI Conferenza internazionale promossa sul tema: “Per una cultura della salute accogliente e solidale a servizio delle persone affette da patologie rare e neglette”, in programma dal 10 al 12 novembre presso l’Aula Nuova del Sinodo. Anche la diffusione delle malattie rare, ha proseguito il relatore, richiede la necessità di garantire “l’accesso alle cure per tutti i membri di un consesso nazionale o internazionale, indipendentemente da ogni forma, più o meno evidente, di possibile discriminazione o di disparità di trattamento”. “Le strategie sanitarie volte al perseguimento della giustizia e del bene comune devono essere economicamente ed eticamente sostenibili”, ha detto Chendi: “mentre devono salvaguardare la sostenibilità sia della ricerca sia dei sistemi sanitari, dovrebbero al contempo rendere disponibili farmaci essenziali in quantità adeguate, in forme farmaceutiche fruibili e di qualità garantita, accompagnati da un’informazione corretta e a costi accessibili ai singoli e alle comunità”.

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