Don Francesco Ceriotti: mons. Pompili (Rieti), “uomo di comunicazione sempre sottovoce e sottotraccia”

“Un uomo di comunicazione sempre sottovoce e sottotraccia”. Così monsignor Domenico Pompili, vescovo di Rieti e già direttore, dal 2007 al 2015, dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali (Ucs) della Cei, ricorda al Sir monsignor Francesco Ceriotti, storico direttore dell’Ucs, deceduto sabato scorso all’età di 95 anni. Ceriotti è stato di fatto il fondatore dell’Ufficio Cei per le comunicazioni, alla cui guida rimase fino al 1998, lasciando l’incarico a mons. Claudio Giuliodori, direttore dal 1998 al 2007 (ora assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica), al quale sono subentrati mons. Pompili e, dallo scorso anno, don Ivan Maffeis. “Don Ceriotti – sottolinea Pompili – è stato l’ideatore dell’Ufficio nazionale. Sceso da Milano, si ritrovò a Roma al centro del grande dinamismo della Chiesa italiana degli anni Ottanta, che non intendeva subire le novità della comunicazione ma orientarle all’evangelizzazione. In pochi anni don Francesco, col suo stile discreto e concreto, segnò l’avvio di una rinnovata presenza sui media cattolici e nel confronto con i media laici. Ceriotti, prosegue il vescovo, “fu all’origine della televisione cattolica e non fu senza significato nel 2014 la sua breve direzione ad interim di Tv2000. Quasi a certificarne il senso e la funzione. È stato un uomo di comunicazione sempre sottovoce e sottotraccia. Ma il suo equilibrio e la sua fede hanno creato un’attenzione per il linguaggio che ha fatto scuola senza protagonismo”.

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