Clima: Cop22 a Marrakech. Greenpeace, piano biennale contro emissioni

(DIRE-SIR) – “Accelerare le azioni in difesa del clima per trasformare in azioni concrete i contenuti dell’Accordo di Parigi”. E’ l’esortazione di Greenpeace ai governi riuniti per la Cop22 di Marrakech da oggi al 18 novembre, anche se secondo l’United nations environment programme (Unep) il Pianeta si troverebbe a fronteggiare un aumento medio di temperatura doppio rispetto agli obiettivi stabiliti a Parigi, anche in caso tutti i Paesi dovessero confermare il proprio contributo in termini di riduzione delle emissioni. “Questa differenza tra obiettivi e azioni è un problema che va risolto subito, con tagli delle emissioni più cospicui e veloci per ogni Paese, come evidenziato anche dall’Unep- afferma Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia- occorre dunque che i governi si impegnino per presentare un piano biennale per una diminuzione delle emissioni più rapida e aumentare il supporto a quei Paesi già oggi gravemente colpiti dagli effetti dei cambiamenti climatici”. Greenpeace, a questo proposito, ritiene anacronistiche alcune prese di posizione sul tema riportate nelle ultime ore da media italiani. “Chi continua a rilanciare giornalisticamente temi negazionisti come l’influenza sul clima dell’attività del sole o casi di variazioni di temperature registrate dalla storia- prosegue Onufrio- non sa, o fa finta di non sapere, come procede l’attività scientifica e, in particolare, con quali procedure sono costruiti i rapporti del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico dell’Onu (Ipcc) che, com’è noto, esprimono i giudizi su base probabilistica”. Secondo l’Ipcc, aggiunge Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia, c’è infatti “una probabilità compresa tra il 90 e il 100% che a causare i cambiamenti climatici in atto siano le emissioni antropiche di gas serra. In venticinque anni di lavori, la potenza di calcolo dei computer e la quantità di osservazioni, specie da satellite, sono aumentate in modo esponenziale confermando, purtroppo, la diagnosi sull’influenza umana di quanto sta accadendo al clima globale”, termina Onufrio. (www.dire.it)

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