Papa Francesco: non siamo “custodi di un museo”, serve “conversione ecologica”

“Nella modernità, siamo cresciuti pensando di essere i proprietari e i padroni della natura, autorizzati a saccheggiarla senza alcuna considerazione delle sue potenzialità segrete e leggi evolutive, come se si trattasse di un materiale inerte a nostra disposizione, producendo tra l’altro una gravissima perdita di biodiversità”. A lanciare il grido d’allarme è stato il Papa, nel discorso rivolto alla Pontificia Accademia delle Scienze, in cui ha ammonito: “Non siamo i custodi di un museo e dei suoi capolavori che dobbiamo spolverare ogni mattina, ma i collaboratori della conservazione e dello sviluppo dell’essere e della biodiversità del pianeta, e della vita umana in esso presente”. “La conversione ecologica capace di sorreggere lo sviluppo sostenibile – ha ribadito Francesco sulla scorta della Laudato si’ – comprende in maniera inseparabile sia l’assunzione piena della nostra responsabilità umana nei confronti del creato e delle sue risorse, sia la ricerca della giustizia sociale e il superamento di un sistema iniquo che produce miseria, disuguaglianza ed esclusione”.

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