Prodotti tecnologici: “Chiama l’Africa”, una mostra su sfruttamento e tracciabilità dei minerali

L’associazione Chiama l’Africa sta realizzando una mostra fotografica sullo sfruttamento dei minerali utilizzati nei principali prodotti tecnologici di largo consumo ed estratti e commercializzati illegalmente in Africa e nel mondo. L’evento prende spunto dalla campagna internazionale sulla tracciabilità dei minerali, avviata nel 2014, il cui obiettivo è la modifica della proposta di legge europea sulla tracciabilità di quattro minerali provenienti da zone di conflitto. La mostra sarà finanziata da un crowfunding dal basso. “Siamo cittadini europei. Abbiamo diritto di conoscere le conseguenze delle scelte che facciamo, soprattutto acquistando prodotti tecnologici – afferma Eugenio Melandri presidente di Chiama l’Africa -. Le materie prime utilizzate, infatti, sono spesso all’origine di conflitti armati sanguinosi in aree del mondo ricchissime, dove però la popolazione non gode in alcun modo di questa ricchezza. Dove l’estrazione e la prima lavorazione del minerali avvengono in condizioni disumane, utilizzando anche i bambini, senza nessuna garanzia e nello sfruttamento più totale dei lavoratori. Dove gruppi armati, finanziati da Stati e multinazionali, schiavizzano la popolazione. E tutto in nome del profitto economico elevato a idolo che uccide le persone”. La mostra, spiega, “vuol far conoscere questo dramma troppo spesso nascosto, in un periodo in cui l’Unione europea si pone il problema della tracciabilità ma è strattonata da lobby di potere. Per permettere a tutti noi di non sporcarci le mani di sangue quando utilizziamo un tablet o un telefonino”.  Melandri invita “ad attivarvi nella vostra città per prenotarne l’esposizione e organizzare assemblee”.  “Minerali clandestini” si compone di un tappeto, di 19 cartelloni di pvc, di due specchi e di grandi lettere mobili. Tutti gli elementi, ad eccezione degli specchi, sono posizionati a terra e sono calpestabili. “Risulta dunque evidente che il luogo ideale per la realizzazione dell’evento visivo è la piazza, luogo centrale e frequentato dell’abitato – spiegano i promotori -. In subordine si possono proporre altri luoghi, all’aperto o al chiuso, come palestre di scuole o grandi vestibulum, cortili interni di palazzi o aree già dedicate ad esposizioni”. L’evento è ideato e realizzato da Mario Ghiretti, in collaborazione con Solidarietà-Muungano onlus, Rete Pace per il Congo, Maendeleo Italia, Fondazione Nigrizia, Cipsi, Emmaus Italia, Missione Oggi, con il contributo poetico di Erri De Luca.

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