Giubileo: Rutelli, “Roma non si è ricordata della propria universalità”

“Roma non si è ricordata della propria universalità, che non è solo quella della cattolicità: Roma è universale dal punto di vista laico e civile non meno che da quello religioso”. Ne è convinto Francesco Rutelli, presidente di “Priorità cultura” ed ex sindaco della Capitale, da cui ha diretto la “cabina di regia” del Giubileo del Duemila. Intervenendo oggi alla presentazione della ricerca del Censis su “Gli italiani e la misericordia”, Rutelli ha fatto notare che durante l’anno giubilare appena trascorso “non c’è stata una grande mostra, un grande evento, un fatto organizzato dall’amministrazione civile per segnalare la connessione tra i valori di cui si è fatto promotore il Papa e i significati di portata universale di cui è intrinsecamente portatrice di questa città”. Per quanto riguarda la sicurezza, invece, il Giubileo di Papa Francesco, “iniziato a Roma sotto il sinistro segnale degli attentati di Parigi, grazie al lavoro meritorio di prevenzione, di intelligence, di presenza a tappeto delle forze dell’Ordine, si è svolto in pace e sicurezza, frutto della dedizione silenziosa delle autorità pubbliche preposte”. A differenza, per esempio di Parigi, che dopo gli attentati terroristici “è piombata nella depressione e ha vissuto una vera e propria crisi di identità”, tanto che il museo del Louvre ha  perso quest’anno un terzo dei suoi visitatori. Quanto alle “mini-opere pubbliche” messe in cantiere per il Giubileo, in un Comune che in un paio d’anni ha cambiato tre giunte,  “la performance è stata disastrosa”, ha detto Rutelli citando il caso della pavimentazione di piazza Venezia, che dopo un anno e mezzo non è ancora ultimata.

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