“Anche se la tensione è stata molto elevata, l’emergenza è passata senza causare morti o feriti. Questo grazie alle opere realizzate dopo l’alluvione del ‘94 e la nuova organizzazione della Protezione civile”. Lo afferma Maria Grazia Olivero, condirettore del settimanale diocesano “La Gazzetta d’Alba”, commentando la situazione conseguente al maltempo che in questi giorni sta colpendo il sud del Piemonte. Ad Alba “in questo momento l’allerta è ancora elevata”, aggiunge Olivero, spiegando che “ci sono state due ondate di piena, una nella notte e una in mattinata, quando il Tanaro ha raggiunto il suo livello massimo superando i 6 metri”. “Nel ‘94 il fiume oltrepassò i 4 metri – prosegue – causando decine di morti e danni enormi”. “Per il ricordo ancora forte di quel che è successo 22 anni fa, ci sono stati momenti di tensione. Anche per questo le scuole sono state chiuse, così come lo stabilimento della Ferrero, dove proprio nel fine settimana avrebbe dovuto svolgersi un appuntamento per il 70° dell’azienda”. “Nella notte la Ferrero è stata comunque mobilitata, perché lo stabilimento è lungo il corso del fiume”, aggiunge il condirettore, precisando che “anche altre aziende limitrofe che si trovano nei piani interrati sono state evacuate per precauzione”. Ancora nel primo pomeriggio, in città “ci sono quartieri evacuati e i ponti rimangono chiusi. Questo fino alla sera di oggi – continua – quando si pensa che la piena possa rientrare visto che il fiume sta diminuendo il suo livello”. “Al momento è difficile valutare i danni, perché per il momento ci si è concentrati sull’emergenza”, precisa Olivero, evidenziando che “negli altri Comuni dell’albese si registrano piccole frane o smottamenti sulle strade”. “Le verifiche sono in corso in queste ore – conclude – ma la situazione non è gravissima come invece in altre zone del cuneese”.