Aborto: mons. D’Ercole (Ascoli Piceno), non è stato “declassato a peccato leggero” ma “chi è sinceramente pentito non deve trovare ostacoli”

“E’ fuori di ogni interpretazione chi afferma che la scomunica per l’aborto procurato è stata declassata a peccato leggero per cui ‘si può anche abortire perché intanto si è facilmente perdonati. Questo riguarda non solo la madre ma anche coloro che in qualsiasi modo cooperano, per cui si ribadisce con forza la validità e la necessità per un cristiano di fare ‘obiezione di coscienza”. Monsignor Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno, interviene con una nota per chiarire alcuni aspetti della lettera apostolica “Misericordia et misera” mal interpretati e amplificati in modo distorto da alcuni media. “Pur affermando l’assoluta gravità di questo peccato, che è l’uccisione volontaria di un essere umano in formazione nel grembo di una donna – chiarisce il presule -, il Papa, con altrettanta forza, ricorda che non esiste un peccato che Dio non possa perdonare quando si ritrova con un cuore pentito per cui non deve esserci nessun ostacolo, nessun limite. Anche se è opportuno chiarire che il perdono non è un fatto automatico, ma esige reale pentimento e il sacerdote ha il dovere morale di accertarsi del pentimento, che esige una ferma decisione di non commetterlo più”. Il fatto che, a differenza di prima, ora ogni sacerdote può assolvere il peccato di aborto, prova la volontà del Papa d’invitare chi l’ha commesso “a confidare nella misericordia divina, sapendo bene quale traccia di dolore e di angoscia lascia nel cuore delle donne che hanno abortito”. “Con paterna benevolenza”, il Papa mantiene la prassi già in vigore dall’inizio del Giubileo straordinario della misericordia: “chi porta dentro di sé questo grande dolore ed è sinceramente pentito, non deve trovare ostacoli, ma qualsiasi sacerdote può accoglierlo, perdonare e aiutare a camminare per una vita nuova”. Francesco “si mantiene fedele al suo costante insegnamento sulla misericordia divina” e “questa è la vera novità che responsabilizza molto i sacerdoti!”. Il suo insegnamento “si pone in linea con il pontificato di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI: portare la Chiesa nei suoi gesti, parole e progetti al cuore del Vangelo. E il cuore del Vangelo è la misericordia”.

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