Aleppo: Msf, “smettete di bombardare gli ospedali”

“Smettete di bombardare gli ospedali”: è l’appello lanciato da Teresa Sancristoval, coordinatore dell’emergenza per Msf, Medici senza frontiere, dopo la ripresa dei bombardamenti su Aleppo Est nei quali l’unico ospedale specializzato in pediatria è stato colpito per la seconda volta. Questo nuovo attacco, affermano da Msf, ha distrutto tre piani della struttura, che ora non può più lavorare. Altri tre ospedali sono stati attaccati direttamente, ci sono feriti tra staff e pazienti, e così due importanti ospedali chirurgici e il più grande ospedale generale non sono più in funzione. Distrutti anche generatori elettrici, pronto soccorso e reparti. “Le conseguenze dei bombardamenti indiscriminati sono molto chiare – dichiara Luis Montial, vice capo missione di Msf per la Siria – più vite perse, servizi sanitari devastati e sofferenza insormontabile per le persone intrappolate dall’assedio. Quello che non è chiaro è quanto ancora il sistema sanitario, già in ginocchio, potrà continuare a funzionare se i bombardamenti non smetteranno e se le forniture mediche non potranno entrare nell’area”. Gli ospedali di Aleppo Est sono stati colpiti dalle bombe in più di 30 diversi attacchi dall’inizio dell’assedio a luglio. Tutti gli ospedali dell’area sono supportati da Msf, tra le altre organizzazioni. Msf supporta otto ospedali di Aleppo Est con forniture mediche dal 2014 e gestisce anche sei strutture mediche nel nord della Siria e supporta più di 150 ospedali e centri sanitari in tutto il paese, di cui molti in aree assediate. “Nonostante i nostri sforzi, ci sono molte aree – tra cui Aleppo Ovest – in cui al momento siamo impossibilitati a lavorare, ma continuiamo a spingere per fornire aiuti medici e umanitari in queste aree”.

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