Terremoto: mons. Bresciani (San Benedetto), “carta vincente è la solidarietà, non solo della nazione, ma tra di noi tutti”

“Scrivo queste righe appena tornato da una visita ad alcune località della diocesi colpite dal terremoto: ho incontrato e ascoltato tanta gente, comprese le autorità civili e militari. C’è molta ansietà e preoccupazione, dopo due mesi di scosse continue che tengono l’animo sospeso”. Mons. Carlo Bresciani, vescovo di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto affida la sua riflessione al sito della diocesi http://www.diocesisbt.it/ e a “L’ancora on line” (http://www.ancoraonline.it/). “Gente provata, ma non lamentosa, forte come sa essere la gente di montagna, già abituata a una vita abbastanza dura. Ho incontrato anche parecchi bambini che sembrano per ora sopportare bene il tutto, anche se sono provati e un po’ spaventati”. Il vescovo parla di “crolli drammatici come quelli che mostra la tv non ce ne sono stati, ma gravissime lesioni alle chiese (tante chiuse, compresa la nostra cattedrale) e a tante abitazioni”. “La Caritas diocesana sta portando viveri e generi di prima necessità in vari luoghi, secondo le richieste”. “Certamente è la situazione analoga a quella di altre diocesi vicino alla nostra, che forse hanno avuto anche danni materiali più gravi”, aggiunge il vescovo. “Grazie al cielo molti volontari, coordinati dalla Caritas diocesana, si stanno prestando con ammirabile prontezza e generosità per andare incontro all’emergenza e alle tante necessità”.
“Stiamo affrontando una prova difficile, soprattutto lo sta facendo chi ha perso casa e non sa quando potrà riaverla, certo non molto presto. I nostri paesi dell’interno – scrive nella sua lettera mons Bresciani – però non devono morire, bisogna fare tutto il possibile perché le comunità non vengano disperse, sarebbe una perdita gravissima per tutti”. In questi casi “la carta vincente è la solidarietà, non solo della nazione, ma tra di noi tutti… Se non possiamo evitare il terremoto, traiamone almeno questo insegnamento di vita e ricostruiamo le nostre case, i nostri paesi e le nostre chiese con vera attenzione al fatto che la terra è madre che ci nutre e ci dà vita solo se noi rispettiamo le sue regole”.

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