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Regno Unito: “L’arte di morire bene”. Mannix (medico), accompagnare le persone verso l’ultimo viaggio

Un'immagine tratta dal video disponibile nel sito www.artofdyingwell.org

“Quello che vedo tutti i giorni, nel mio lavoro, accanto a pazienti malati terminali, è la paura di quello che non si conosce”, spiega al Sir la dottoressa Kathryn Mannix, specialista in cure palliative, che ha collaborato, da consulente, alla messa a punto del nuovo sito della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles “L’arte di morire bene” (www.artofdyingwell.org). “I progressi compiuti dalla medicina fanno sì che vengano ricoverati in ospedale anche pazienti per i quali, ormai, non c’è più nulla da fare. Il risultato è che si muore quasi sempre in ospedale e il resto della società non sa più che cos’è la morte. Sì, certo, vediamo fini drammatiche alla televisione o al cinema ma non si tratta certo della realtà”. Secondo Mannix sul sito “l’arte di morire bene” i vescovi cattolici hanno messo quelle parole antichissime che, da sempre, accompagnano nell’ultimo passaggio della vita e che, ormai, quasi nessuno pronuncia più fatta eccezione per chi lavora nelle cure palliative. “E anche consigli molto pratici su come sia importante parlare con i propri cari di dove si vuole morire e come”. Anche secondo Scott Sinclair, portavoce di “Marie Curie”, una delle più importanti charities di cure palliative del Regno Unito, “non si sa il perché ma i cittadini britannici non amano parlare di morte e dottori e infermieri non sono preparati per accompagnare i pazienti in questo ultimo viaggio. Il risultato è che molti arrivano alla morte da soli, anche se fisicamente circondati da altre persone”.

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