Movimenti popolari: card. Turkson, “uniti alla voce di chi soffre, costruttori del cambiamento”

“Papa Francesco ha detto di voler piantare la bandiera dei movimenti popolari in Vaticano” perciò la Chiesa “si unisce alla voce di coloro che soffrono. Dobbiamo essere artigiani, protagonisti e costruttori del cambiamento”. Lo ha detto oggi il cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, aprendo oggi pomeriggio a Roma (fino a sabato, quando incontreranno il Papa in Vaticano) il terzo incontro mondiale dei movimenti popolari, dopo i due precedenti a Roma e Santa Cruz de la Sierra in Bolivia. Sono riuniti circa 170 rappresentanti da 100 organizzazioni di tutti i continenti, alcuni perfino dalla Nuova Zelanda. Difficoltà hanno avuto invece alcuni delegati da Paesi africani: a causa del mancato rilascio dei visti non sono potuti partire. “Il nostro punto di partenza è sempre la sofferenza della gente e le vere ingiustizie in termini di mancanza di lavoro, casa, terra – ha ribadito il card. Turkson -. Non vogliamo perderci in cifre e statistiche, ma andare al cuore delle tematiche. Vogliamo lottare contro l’ingiustizia e tutto ciò che rende meschine le nostre vite”. Questo terzo incontro servirà a indicare azioni e proposte concrete: “Dobbiamo lavorare insieme, Chiese e movimenti popolari per capire quali sono i cambiamenti più efficaci per la nostra società”. Il card. Turkson ha anche accennato all’accorpamento di quattro Pontifici Consigli in un unico Dicastero per la promozione dello sviluppo umano integrale, a partire dal 1° gennaio 2017. Questo nuovo organismo, che si occuperà anche di migranti, rifugiati e vittime di tratta, riprenderà i tre mandati del Papa: mettere l’economia al servizio dell’uomo; riunire i popoli al servizio della pace e della giustizia; proteggere la Madre Terra.

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