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Europa: Giornata per la parità retributiva. Commissione Ue, “vera uguaglianza sul posto di lavoro”

(Bruxelles) “Se l’uomo europeo medio smettesse oggi di lavorare, la sua retribuzione a fine anno sarebbe comunque identica a quella della donna europea media che lavorerà invece fino al 31 dicembre. Questo non è giusto e non è accettabile. I datori di lavoro europei devono smettere di perpetuare il messaggio che le donne valgono due stipendi all’anno meno degli uomini”. L’immagine è utilizzata dalla Commissione per spiegare il significato della Giornata europea per la parità retributiva che si celebra domani, 3 novembre. Si tratta, spiegandola diversamente, del giorno in cui a causa del divario retributivo di genere le donne di tutta Europa smettono di fatto di essere pagate: con una retribuzione oraria media inferiore del 16% a quella degli uomini, in Europa le donne lavorano gratis il 16% dell’anno. Alla vigilia di questo evento, il primo vicepresidente dell’Esecutivo Timmermans, la commissaria Thyssen e la commissaria Jourová hanno dichiarato ancora: “Nell’Unione europea uomini e donne sono uguali; questo è uno dei nostri valori fondamentali che però, nel 2016, non è ancora realtà sul mercato del lavoro. Per un lavoro equivalente, le retribuzioni medie degli uomini sono più elevate”. Il divario retributivo di genere sta diminuendo a un ritmo così lento, sostiene la Commissione, che solo nel 2086 le donne saranno pagate quanto gli uomini. In occasione della Giornata europea per la parità retributiva, “ci impegniamo quindi a dare a donne e uomini le stesse opportunità sul mercato del lavoro”.

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