Diocesi: mons. Marconi (Macerata), come segno unitivo “alle 12.00 di ogni giorno preghiamo insieme l’Angelus”

Nel dramma, l’opportunità per riscoprire i valori dell’unità e della fratellanza. Il delicato momento che le Marche stanno vivendo a seguito degli ultimi, violenti eventi sismici viene affrontato in questi giorni con prontezza sotto il profilo organizzativo, grazie alla operosa sinergia tra le istituzioni e il mondo del volontariato e alla generosità di molti volontari. Come poter contribuire, tuttavia, a dare sostegno a chi sta affrontando situazioni di reale disagio? Un ulteriore invito alla solidarietà spirituale ai fedeli delle Unità pastorali di Macerata, Tolentino, Cingoli e Treia lo lancia il vescovo monsignor Nazzareno Marconi che, dal 24 agosto scorso, è concretamente impegnato in prima linea insieme alla diocesi nel verificare l’entità dei danni provocati dal sisma e nel portare la propria vicinanza agli sfollati. “Cari fratelli – comunica il presule di origine umbra, proponendo un gesto quotidiano di condivisione cristiana – in questo tempo di prova vogliamo dare un segno di preghiera che ci tenga uniti e ci dia coraggio nel Signore. Nelle comunità ed in ogni casa, quindi, vi propongo di pregare insieme l’Angelus. Alle 12.00 di ogni giorno preghiamo l’Angelus seguito da una decina del Santo Rosario su: Radio Nuova Macerata (frequenza 90.00 – www.radionuova.com), Radio Padre Matteo Ricci (www.radionuova.com), èTv Macerata (canale digitale terrestre 89 e 605 – www.etvmacerata.it). Pregheremo insieme per tenere compagnia a chi è solo e vuole pregare con gli altri”. Intanto, continua l’opera di accoglienza diocesana nei confronti delle persone dei Comuni maceratesi impaurita dalle scosse o impossibilitata a dormire nelle proprie abitazioni inagibili. “Ad oggi – riferisce ancora mons. Marconi – a Tolentino risultano ospitati 220 cittadini nella parrocchia Spirito Santo e 70 nei locali parrocchiali della Santa Famiglia, mentre altri 200 stanno pernottando presso l’Aula sinodale messa subito a disposizione di chi ha bisogno”.

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