Commemorazione defunti: “Messaggero dei Ragazzi”, la morte raccontata con il linguaggio degli adolescenti

“È andato! È andata!”, l’editoriale di questo mese del “Messaggero dei Ragazzi”, a firma di fra Simplicio, alias fra Fabio Scarsato, tratta una tematica ostica soprattutto, ma non solo, per i ragazzi: la morte. Ripercorrendo un aneddoto successogli da giovane durante una vacanza al mare con gli amici, il direttore responsabile racconta come ragazzi e ragazze possono pensare e parlare, magari quasi per caso, di sorella morte, come la chiamava san Francesco. “L’occasione, in quell’estate di anni fa, fu – spiega la redazione della rivista – il passaggio di una grande nave da crociera davanti agli occhi di quei compagni di scuola, seduti sul molo. Quando uscì dal loro campo visivo, qualcuno esclamò: è andata!. L’espressione era paurosamente simile all’idea di qualcosa o qualcuno che non c’è più, appunto: se n’è andato. Insomma, è morto – scrive il direttore –. È forse così il morire?”, si chiede a distanza di anni il francescano. E perché e come parlarne agli adolescenti? “Il punto è la fatica di noi adulti a parlare ai ragazzi di certe tematiche, molte volte semplicemente perché sono argomenti che facciamo fatica noi a digerire e a guardare in faccia con serietà e verità. La morte, e la paura del morire, è proprio una di queste – afferma Scarsato –. La mia esperienza con i ragazzi mi insegna invece che con loro si può parlare di tutto. Anzi, sono i ragazzi stessi che si aspettano che gli adulti parlino loro anche di temi scottanti, ma lo facciano con rispetto verso il loro linguaggio e le loro capacità di comprensione”.

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