Cardinale Bagnasco: la Terra è abitata da troppe solitudini, la Chiesa ci invita a guardare in alto

“Come è piccolo il mondo perché possa riempire la nostra anima. Come è piccola la terra che è abitata da troppe solitudini perché possa essere la nostra definitiva casa”. Ad affermarlo il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, nell’omelia pronunciata ieri mattina, nella cattedrale di San Lorenzo, in occasione della Messa per tutti i Santi. “Oggi – ha proseguito il cardinale – la Chiesa ci invita potentemente a guardare in alto, ad elevare lo sguardo, a guardare il cielo, a quel mondo invisibile che è infinito e che sentiamo essere l’anelito, la meta, la tensione a cui ognuno di noi è chiamato”. Tutti noi, infatti, – ha proseguito – portiamo “nella propria anima una ferita bruciante, sempre aperta, una inquietudine interiore, una sottile insoddisfazione benefica, una nostalgia di fondo, di essere finalmente liberi un giorno per volare, per danzare nella luce di Dio in un amore e un giorno senza limiti e senza tramonti”. E quel giorno, “finalmente, saremo a casa”. “Il cielo – ha detto ancora l’arcivescovo – è il mondo invisibile che non è isolato, deserto, ma è abitato dall’amore. La terra è abitata da tante solitudini. Il cielo è abitato dall’amore, amore che è come un grande abbraccio dove i santi, i martiri, le anime dei defunti, purificate dall’amore di Dio, e dalle nostre preghiere, vivono e danzano per l’eternità attorno al trono dell’altissimo nella liturgia perenne del cielo”. “Il cielo non è vuoto, come qualcuno sostiene, è abitato dal Dio dell’amore, dalla Santa Vergine, dai Santi e dalle anime” – ha proseguito il cardinale. “Il cielo – ha detto il porporato – non è abitato da numi, da divinità maligne, da spiriti ostili da cui guardarci, da placare da tenere buoni, perché potrebbero farci del male”. Infatti, “questa è una visione pagana che il cristianesimo ha superato e cancellato”. “Ma – ha domandato – è cancellato nel nostre cuore?”. “Questo mondo invisibile – ha detto ancora l’arcivescovo – è abitato dall’amore” ricordando che “il Dio della pace, dell’amore e della vita, la Vergine madre di Cristo non ci assicurano contro i mali terreni, non ci preservano dalle croci della vita, non sono una garanzia, ma ci aiutano a portare le croci e questo cambia tutto”. E Dio, la Madonna e i Santi, le croci “non ce le tolgono, solitamente, ma ci aiutano sempre a portarle”. Questo, ha concluso il pensiero, è “il mondo invisibile, non magico, ma reale, non ostile, ma benefico, non una assicurazione o una polizza, ma una compagnia certa”.

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