Papa Francesco: ai nuovi cardinali, “aprire i nostri occhi per guardare le ferite di tanti fratelli e sorelle”

“Come Chiesa, continuiamo ad essere invitati ad aprire i nostri occhi per guardare le ferite di tanti fratelli e sorelle privati della loro dignità, privati nella loro dignità”. È l’invito che apre la parte finale dell’omelia del Papa per il suo terzo Concistoro. “Cari fratelli – ha detto Francesco ai nuovi porporati – Gesù non cessa di ‘scendere dal monte’, non cessa di voler inserirci nel crocevia della nostra storia per annunciare il Vangelo della Misericordia. Gesù continua a chiamarci e ad inviarci nella ‘pianura’ dei nostri popoli, continua a invitarci a spendere la nostra vita sostenendo la speranza della nostra gente, come segni di riconciliazione”. “Caro fratello neo cardinale – l’invito rivolto singolarmente alle nuove porpore – il cammino verso il cielo inizia nella pianura, nella quotidianità della vita spezzata e condivisa, di una vita spesa e donata. Nel dono quotidiano e silenzioso di ciò che siamo. La nostra vetta è questa qualità dell’amore; la nostra meta e aspirazione è cercare nella pianura della vita, insieme al Popolo di Dio, di trasformarci in persone capaci di perdono e di riconciliazione”. “Caro fratello – ha aggiunto il Papa – oggi ti si chiede di custodire nel tuo cuore e in quello della Chiesa questo invito ad essere misericordioso come il Padre, sapendo che se c’è qualcosa che deve santamente inquietarci e preoccupare la nostra coscienza è che tanti nostri fratelli vivono senza la forza, la luce e la consolazione dell’amicizia con Gesù Cristo, senza una comunità di fede che li accolga, senza un orizzonte di senso e di vita”, ha concluso citando l’Evangelii Gaudium.

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