Con l’apertura ufficiale del ponte votivo sul Canal Grande ha preso ieri il via a Venezia l’annuale pellegrinaggio alla Madonna della Salute con cui l’intera città intende rinnovare l’antichissimo “voto”. La tradizionale festa veneziana che ricorre il 21 novembre, solennità della presentazione di Maria al Tempio – da sempre molto sentita ed accompagnata da forte partecipazione popolare – risale a quasi quattro secoli fa, nel 1630, quando la Repubblica Serenissima fece voto di erigere una nuova chiesa – intitolata a “S. Maria della Salute” e affidata per la costruzione all’architetto Baldassarre Longhena – a conclusione della terribile pestilenza che minacciava di distruggere la città lagunare. Lunedì 21 il patriarca Francesco Moraglia presiederà la messa solenne  alle 10, nella Basilica della Salute, mentre la sera di domenica 20, vigilia della festa, guiderà il pellegrinaggio diocesano dei giovani a partire dalle 18.15 con ritrovo in campo Sant’Agnese, alle Zattere, e poi in cammino verso la basilica della Salute. Don Fabrizio Favaro, rettore del Seminario e della basilica della Salute, presenta così la grande festa sulle pagine del settimanale diocesano Gente Veneta: “Il pellegrinaggio indica la decisione di partire, di mettersi in strada o in cammino, dal proprio paese o dalla propria casa, verso una meta e verso un incontro. Questo camminare fisicamente da pellegrini è, per tanti, anche un pellegrinaggio spirituale e dunque un partire dalla propria condizione di vita, di fatica, di desiderio e di inquietudine; è anche un cammino di purificazione e rinnovamento che è frutto e dono dell’incontro che caratterizza la meta: l’incontro con il Signore e con sua Madre. E nel passaggio accanto all’immagine della Madonna colpisce il cuore del pellegrino lo sguardo intenso di Maria che con la sua mano indica il Figlio Gesù, vero dono e premio del pellegrinaggio, la Via, la Verità e la Vita dell’esistenza umana”.