Concistoro: Zenari al Papa, vogliamo essere “Chiesa in uscita”

“La Chiesa si è sentita più volte invitata dalla Santità Vostra a essere Chiesa in uscita, ad andare nelle più disparate periferie esistenziali, a portare con coraggio in tutti gli angoli della terra la luce della fede, il lieto annuncio del Vangelo; a proclamare e testimoniare la gioia dell’amore famigliare, unitamente al balsamo della misericordia, a far risuonare il cantico delle creature e a camminare sulla strada del dialogo ecumenico e interreligioso”. È il saluto di monsignor Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria e primo dei nuovi 17 cardinali, al Papa. Zenari ha citato “l’eroica testimonianza di fede, fino all’effusione del sangue, di tanti nostri fratelli e sorelle in diverse parti del mondo: più numerosi oggi, che all’inizio del cristianesimo” e ha citato l’immagine della Chiesa come “buon Samaritano” citata spesso dal Papa, per descrivere una comunità ecclesiale che “si china sull’uomo d’oggi, spesso malcapitato” e lasciato mezzo morto sul ciglio della strada, ferito nel corpo e nello spirito, chiamata a “curare e a versare sulle sue ferite l’olio e il vino della divina compassione”. “Qualcuno di noi viene da luoghi dove molti, milioni, sono i malcapitati, adulti e bambini, lasciati morti o mezzi morti sulle strade dei loro villaggi e quartieri, o sotto le macerie delle proprie case e scuole, a causa di efferate violenze e di sanguinosi, disumani e inestricabili conflitti, le cui tragiche conseguenze ricadono assai spesso sulle inermi popolazioni civili, causando immani sofferenze e catastrofi umanitarie di enormi proporzioni”, ha proseguito Zenari: “Alcune regioni del mondo sono divenute così luoghi di esercizio delle opere di misericordia a tutto campo per tanti Buoni Samaritani: chiese, organizzazioni umanitarie, persone di ogni credo o semplicemente mosse da sentimenti di umana compassione. In Lei, successore di Pietro, vediamo con viva riconoscenza non solo la ‘sollicitudo omnium ecclesiarum’, ma altresì l’opera per la cessazione della violenza e delle guerre in varie parti del mondo, per la riconciliazione e la pace, l’accoglienza dei rifugiati, la solidarietà tra le nazioni e lo sviluppo integrale dei popoli”.

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