Giornata infanzia: Centro studi minori e media, “tenere alta l’attenzione, servono politiche e interventi concreti”

“Domenica prossima, 20 novembre, è l’anniversario della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e le celebrazioni sono già iniziate. Ma cosa c’è da celebrare? Finché 1 bambino su 3 è a rischio povertà, finché sono 5mila, soltanto nel nostro Paese, i minori migranti scomparsi nel nulla, finché si ritrovano per strada o nei cassonetti neonati abbandonati, finché dei minori sono vittime di pedofili, non possiamo celebrare a cuor leggero questo anniversario”. A rilevarlo è il Centro studi minori e media. “Molto si è fatto – più sulla carta che nella realtà quotidiana – ma non quanto basta”, si legge in un comunicato. “Alle istituzioni – sostiene il Centro studi – spetta il compito di promuovere una reale politica per l’infanzia attenta ai bisogni soprattutto dei soggetti – o meglio dire dei bambini – in situazione di precarietà, al terzo settore il compito di stimolare e sollecitare interventi concreti in linea con i principi della Convenzione Onu che – non lo dimentichiamo – è anche legge italiana”. Alla  società civile, “cioè a noi tutti – conclude il comunicato -, il compito di tenere alta l’attenzione alle tante realtà di infanzia maltrattata, abusata, indifesa, sofferente, esercitando così, anche a livello personale, quella misericordia alla quale ci richiama Papa Francesco”.

 

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