Papa Francesco: a Mar Gewargis III catholicos della Chiesa assira d’Oriente, “prosegua cammino verso piena comunione”

Papa Francesco riceve in Udienza Sua Santità Mar Gewargis III, Catholicos-Patriarca della Chiesa Assira dell’Oriente (Vaticano , 17 novembre 2016)

“Ringrazio Dio per i saldi legami fraterni che già sussistono tra di noi”, rafforzati da “questa visita, tanto gradita e preziosa”. Così Papa Francesco si è rivolto questa mattina al Catholicos Mar Gewargis III, Patriarca della Chiesa Assira dell’Oriente, incontrato in Vaticano. Ricordando i “molti significativi passi” già compiuti, il Pontefice ha citato la firma, nel 1994 a Roma, della Dichiarazione cristologica comune tra il predecessore dell’attuale patriarca, il Catholicos-Patriarca Mar Dinkha IV, incontrato da Francesco due anni fa, e San Giovanni Paolo II, che “permette di confessare la stessa fede nel mistero dell’Incarnazione”. Un “traguardo storico” che “ha aperto la via al nostro pellegrinaggio verso la piena comunione, un cammino che desidero ardentemente proseguire”. In tale percorso, ha assicurato il Pontefice, “confermo l’impegno della Chiesa Cattolica perché il nostro dialogo, già tanto fecondo, possa avanzare. Nell’avvenire esso potrà contribuire a ricomporre la piena armonia, a beneficio delle nostre comunità, che spesso già vivono a stretto contatto”. Di qui l’auspicio che la Commissione congiunta per il dialogo teologico tra le due Chiese possa contribuire “a spianare la strada verso quel giorno tanto atteso, nel quale potremo celebrare il Sacrificio del Signore allo stesso altare, quale segno reale della comunione ecclesiale pienamente ristabilita”. Nel frattempo “abbiamo l’opportunità di muovere passi spediti, crescendo nella conoscenza reciproca e testimoniando insieme il Vangelo. La nostra vicinanza sia lievito di unità. Siamo chiamati a operare insieme nella carità dovunque possibile, così che l’amore indichi la via della comunione” fondata nel Battesimo. Di qui l’invito a procedere insieme fiduciosamente, “alimentando – nella preghiera e specialmente presso l’altare del Signore – la carità che ‘unisce in modo perfetto'”, ricompone “le fratture e sana le lacerazioni”. “Ci farà bene – la conclusione di Francesco – anche rinnovare la memoria comune della nostra attività evangelizzatrice” che “trova le proprie radici nella comunione della Chiesa primitiva”.

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