Cardinale DiNardo: ad Avvenire, tutelare la vita. “Sistema sanitario deve curare tutti, non uccidere”

“La mia speranza è che possiamo sederci attorno a un tavolo con l’amministrazione e parlare dell’Affordable Care Act (la riforma della sanità del 2010 nota come Obamacare, ndr.), parlare del mandato contraccettivo che questa ha imposto ai datori di lavoro anche cattolici”. Ad affermarlo in un’intervista pubblicata oggi da Avvenire è il cardinale Daniel DiNardo, arcivescovo di Galveston-Houston (Texas) e neo presidente dei vescovi americani. Sulla possibile collaborazione con l’amministrazione Trump il porporato dice: “Vorrei vedere l’emendamento Hyde, che proibisce che fondi pubblici federali vengano usati per l’aborto, esteso ancora una volta, ma senza le difficoltà che ha incontrato durante gli ultimi anni”. DiNardo si sofferma anche sull’importanza delle nomine dei giudici, “molto importanti, soprattutto del nono giudice della Corte suprema, attualmente mancante”. Ritornando al tema della difesa della vita aggiunge: “Ho alcune idee di azioni esecutive che il presidente può intraprendere per proteggere il nascituro anche senza far ricorso al Congresso e spero di avere occasione di condividerle con lui”. Per quanto riguarda la riforma dell’Obamacare, “il punto di un sistema sanitario – chiarisce – è che tutti siano curati e nessuno venga ucciso. Noi vescovi abbiamo difeso questa posizione e il nostro desiderio di un’espansione della copertura sanitaria ai più vulnerabili praticamente dalla fondazione della nostra conferenza, quasi cent’anni fa. Il problema che si è creato negli anni è il diverso concetto di ‘cure’ che ci viene proposto. La contraccezione, l’aborto per noi non sono cure”.

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