Protezione internazionale: mons. Perego (Migrantes), “troppi dinieghi, permesso temporaneo per tutti”

Nel 2015 in Italia su 10 richiedenti asilo che hanno presentato la domanda almeno 6 hanno ricevuto il diniego dalle rispettive Commissioni territoriali incaricate di valutarle. Queste persone potranno poi presentare ricorso nelle rispettive sedi giudiziarie ma non esistono dati sulle decisioni dei tribunali, che risultano “a macchia di leopardo”, ossia maggiori o minori a seconda dei territori. Nel 2016 i riconoscimenti sono “scesi al 36,1% – ha detto monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes -, un dato preoccupante che pone un problema: chi riceve il diniego, se non viene accolto il ricorso, viene mandato fuori dai centri di accoglienza, rischiando di entrare nel circuito dello sfruttamento lavorativo”. Ne ha parlato durante la presentazione a Roma del terzo Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2016 a cura di Anci, Caritas italiana, Cittalia, Sprar e Migrantes: “Rinnoviamo perciò la nostra proposta di un permesso temporaneo di protezione umanitaria per tutti quelli che arrivano in Italia”, ha ribadito monsignor Perego. Anche perché “spesso il diritto alla protezione viene valutato sulla base della nazionalità di provenienza se inserita nella lista dei ‘Paesi sicuri’, senza considerare i traumi vissuti dalle persone durante il viaggio in Paesi come la Libia”.

Non esistendo ancora stime ufficiali sugli esiti dei ricorsi, ha confermato Domenico Manzione, sottosegretario del ministero dell’Interno, “ci stiamo attrezzando per poter disporre di dati concreti. Stiamo lavorando anche sulla specializzazione delle Commissioni territoriali, per avere decisioni migliori”. Manzione ha ricordato la “crescita impetuosa dell’accoglienza” in Italia: “Dai 23.000 posti di tre anni fa siamo passati ai 172mila attuali. La migrazione è un fenomeno strutturale, per cui dobbiamo prepararci culturalmente, anche con una campagna mirata”. Il sindaco di Prato Matteo Biffoni, delegato immigrazione dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani), ha citato l’intenzione di estendere a tutti i comuni italiani l’impegno dell’accoglienza, oggi fermo a 2mila amministrazioni su 8mila. “Se tutti facessero la propria parte ogni comune dovrebbe accogliere una media di 22 persone. Le vere emergenze sono altre: terremoti e alluvioni”.

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