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“L’ultimo convegno ecumenico in Italia risale al 2009. C’è stata quindi una lunga pausa. Siamo molto felici che la Cei ci abbia proposto questa iniziativa. La nostra speranza è che possa preludere finalmente alla creazione di un organismo ecumenico di consultazione permanente. Un tavolo di consultazione tra le Chiese di cui sentiamo la mancanza nel nostro Paese”. È il pastore Luca Negro, presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, a lanciare la proposta a margine del convegno ecumenico sui 500 anni della Riforma, che è cominciato oggi per iniziativa congiunta dell’Ufficio Cei per il dialogo ecumenico e la Fcei. Il pastore Negro rilancia la proposta di costituire un Tavolo di consultazione “per dare continuità al dialogo ecumenico e alla comune testimonianza. Sono le due dimensioni dell’ecumenismo, approfondire cioè il dialogo per capire quali sono le cose che ci uniscono e come queste possono avere una ricaduta sulla vita delle Chiese e promuovere la testimonianza comune alla società. Un esempio concreto di questo duplice binario è stato evidente all’incontro di Lund e Malmo con una preghiera comune nella cattedrale e poi la firma dell’accordo di cooperazione tra il Lutheran World Service e la Caritas Internationalis”. In Italia ci sono due esperienze che fanno da questo punto di vista da apripista: l’appello comune dei cattolici, degli ortodossi e dei protestanti sulla violenza contro le donne e l’iniziativa dei corridoi umanitari che la Federazione delle Chiese evangeliche e la Tavola valdese stanno promuovendo con la Comunità di Sant’Egidio.