Cultura: convegno a Roma sulle Biblioteche ecclesiastiche. Don Pennasso (Cei), “contributo specifico al Servizio nazionale”

“Luoghi d’aggregazione sociale e d’incontro tra culture e fedi diverse, oltre che porte d’accesso ad un immenso patrimonio culturale costruito nei secoli: sono le 204 biblioteche, diffuse su tutto il territorio nazionale, che formano il Polo di Biblioteche ecclesiastiche (Pbe) del Servizio bibliotecario nazionale (Sbn)”. È quanto segnala l’Ufficio nazionale per le Comunicazioni sociali della Cei per presentare il convegno “Mano ai libri. A trent’anni dal Servizio bibliotecario nazionale e a dieci dalla nascita della rete di biblioteche ecclesiastiche”. L’appuntamento, per celebrare i dieci anni di vita di questa rete, è stato organizzato per lunedì 21 novembre (dalle 9.30 alle 18), presso la Biblioteca nazionale centrale di Roma. Artefice dell’iniziativa è l’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Cei, in collaborazione con l’Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche del MiBact e con la Biblioteca nazionale centrale di Roma. L’evento sarà aperto da monsignor Stefano Russo, oggi vescovo di Fabriano-Matelica, che dieci anni fa come direttore dell’Ufficio Cei, aveva dato l’avvio al progetto.
“In questi anni la Chiesa italiana, in costante dialogo con le istituzioni pubbliche competenti, ha costruito – spiega una nota – anche BeWeB (Beni ecclesiastici in web), il portale-vetrina che rende visibile il lavoro di censimento sistematico del patrimonio storico e artistico, architettonico, archivistico e librario portato avanti dalle diocesi italiane e dagli istituti culturali ecclesiastici sui beni di loro proprietà. Il Pbe ne è parte integrante ed essenziale”. Don Valerio Pennasso, direttore dell’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto, afferma: “Con questo convegno vogliamo chiederci quale sia il contributo specifico le nostre biblioteche abbiano dato al Sbn e verso quali prospettive si stiano orientando per fornire un servizio sempre più efficiente, interagire proficuamente con le altre istituzioni territoriali e guardare ad uno scenario di relazioni internazionali di alto livello scientifico”.

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