Violenza sui bambini: Foschino (Giada), “i sintomi somatici spesso esprimono sofferenze che non hanno parole”

“Da anni il Meyer si prende cura dei minori vittime di abuso sessuale e maltrattamento attraverso il servizio Gaia, un’equipe multidisciplinare formata da diversi professionisti”: lo dichiara Stefania Losi, pediatra e responsabile del servizio Gaia di Firenze, in occasione della presentazione oggi a Roma dell’Indagine “Maltrattamento e abuso sui bambini: una questione di salute pubblica”. “Accanto alle problematiche di cui ci siamo occupati all’inizio della nostra attività, abbiamo via via ampliato il nostro raggio di azione – aggiunge – per dare risposta a tutte le forme di maltrattamento che sono emerse e rilevate negli anni: dalla diagnosi della sindrome del bambino scosso al chemical abuse, alla violenza assistita in ambito domestico, dal cyberbullismo alla valutazione di patologie psichiatriche, spesso frutto di uno stress post-traumatico dovuto ad esperienza di abuso sessuale e/o maltrattamento subiti”.
“Giada dal 2000 si occupa di violenza all’infanzia, con la consapevolezza che i sintomi somatici, nel corso dell’infanzia, spesso esprimono sofferenze che non hanno parole. I nostri dati fotografano la realtà di un’infanzia trascurata, sola e di genitori distanti, spesso intrappolati in conflitti coniugali, che rendono i figli invisibili. Gli esiti della violenza assumono forme diversificate, in base allo stadio evolutivo delle vittime”, racconta Maria Grazia Foschino, responsabile del Servizio di psicologia – Giada di Bari. “Un fenomeno nuovo per l’area sanitaria – prosegue – sono le violenze perpetrate in rete il cui confronto in questi ultimi anni, ci ha consentito di introdurre nel nostro Centro, nuove modalità operative. L’affiancamento alla Polizia postale nell’ascolto dei ragazzi coinvolti ci ha consentito di comprendere l’entità del fenomeno portandoci a strutturare anche il programma di prevenzione regionale delle violenze online ‘Teen Explorer’ che in 3 anni ha coinvolto 10.402 ragazzi di scuole medie di I e II grado e 619 insegnanti”.
“Il maltrattamento è inserito nei Livelli essenziali d’assistenza da tempo, tuttavia la risposta organizzativa è quasi esclusivamente riferita alla dimensione psico-sociale del problema – conclude Luciano Flor, direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Padova -. Le nuove acquisizioni scientifiche sull’argomento riportano invece saldamente il problema del maltrattamento all’interno degli aspetti clinici. Per tale motivo si richiedono urgentemente adeguate azioni di programmazione regionale basate sulla costituzione di reti hub-spoke, anche ospedaliere, regionali e interregionali con un approccio del tutto analogo a quello che già si sta seguendo per le malattie rare”.

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