Giornali Fisc: “Il nuovo Torrazzo” (Crema) intervista mons. Cantoni in partenza per Como. Primato di Dio, attenzione alle famiglie

“Aver destinato la chiesa di San Giovanni in Crema all’adorazione eucaristica prolungata e il santuario della Pallavicina alla speciale preghiera per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata: sono scelte che sottolineano il primato di Dio nella vita dei cristiani e delle comunità parrocchiali”. Mons. Oscar Cantoni, vescovo di Crema per 11 anni, farà ingresso nella nuova diocesi, Como, cui lo ha destinato Papa Francesco, il prossimo 27 novembre. “Il Nuovo Torrazzo”, settimanale diocesano, pubblica un’intervista con Cantoni, ripercorrendo con lui le tappe del ministero a Crema. Il vescovo racconta quindi alcune delle decisioni particolarmente significative compiute in questi anni. La seconda scelta che sottolinea riguarda la pastorale giovanile, “con un cammino mirato ad aiutare i giovani a giungere a una fede adulta e pensata, culminante nella professione di fede all’ultimo anno delle scuole superiori”. Quindi una terza sottolineatura: “L’aver promosso e sostenuto un’università per adulti Unicrema con la partecipazione di 500 iscritti per anno, in modo da aiutare gli adulti a cercare Dio attraverso le diverse proposte culturali. È stata un’iniziativa maturata in parallelo con la grande fatica di promuovere la scuola cattolica attraverso la Fondazione Manziana che coinvolge circa seicento alunni con le loro famiglie”.
Mons. Cantoni segnala una quarta scelta, ossia “aver istituito un fondo per le famiglie in difficoltà, ampliando il raggio d’azione della Caritas che ho appoggiato”. Quindi aggiunge: “Ciò che ha segnato maggiormente il mio ministero è stata comunque la visita pastorale ad ogni parrocchia dal giovedì alla domenica, condotta dall’ottobre 2007 al dicembre 2011. Ho potuto così conoscere non solo i diversi ambienti, ma soprattutto le persone che costituiscono le singole comunità parrocchiali con le loro caratteristiche. Sono entrato nelle case di molte famiglie soprattutto in quelle in cui vivevano persone anziane e malate”. Quali consigli lascia per il futuro? “Essere attenti all’avanzare del secolarismo – afferma il vescovo – che incide molto di più delle apparenze. La mentalità individualista, un certo modo di essere, un pullulare di impegni personali portano a disinteressarsi dei problemi degli altri, a non lasciarsi coinvolgere negli impegni sia ecclesiali che civili. Anche il Signore Gesù rischia di non essere riconosciuto come colui che è capace di dare senso alla vita con le sue scelte di obbedienza al Padre e di servizio ai fratelli. Invito infine ad accogliere il nuovo vescovo con la stessa disponibilità e apertura con le quali sono stato accolto io stesso”.

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