“Oggi le distanze nascono più su base etnica che religiosa, ma anche le religioni possono dividere. L’aiuto più grande a superare le divisioni viene a ciascuno dalla comprensione più profonda della sua stessa religione: né il cristianesimo né l’islam predicano l’odio verso l’altro”. Lo ha affermato oggi il vescovo di Vittorio Veneto, monsignor Corrado Pizziolo, incontrando nella sede della Caritas diocesana i 12 giovani di “Youth for peace” in città “per raccontare – si legge in una nota – come tessono dialogo e abbattono pregiudizi tra le religioni, loro che sono ebrei, ortodossi, musulmani e cattolici provenienti da un Paese, la Bosnia, in cui a religione diversa corrisponde anche etnia diversa”. Con monsignor Pizziolo erano presenti padre Mihail Damascan, ortodosso romeno, padre Yuri, greco cattolico ucraino, e Sergio Tagliacozzo, della comunità ebraica veneziana. Le due ore di dialogo hanno inaugurato “Anche nell’esperienza religiosa: più ponti e meno muri”, ciclo organizzato da Caritas e ufficio per l’ecumenismo della diocesi in cui i giovani di “Youth for peace” presentano credenze e tradizioni delle religioni. Per don Roberto Camilotti, direttore della Caritas diocesana, “vediamo nella nostra società un bisogno forte di dialogo, e quindi su questo vogliamo investire. Nella convinzione che ciascuno di noi è a immagine e somiglianza di Dio”. Gli incontri, in programma da questa sera, proseguiranno fino a venerdì 18, quando alle 20.30 nella scuola dell’infanzia di Portobuffolè si terrà l’incontro interreligioso “Memoria e dialogo, vie per la pace”, per ricordare le vittime della violenza e chiedere pace.