Diocesi: Bari-Bitonto, nell’ultimo anno accolti 380 ospiti nel dormitorio “Don Vito Diana”

“Il dormitorio costituisce una concreta esperienza di laboratorio di integrazione di senza fissa dimora italiani e immigrati”. Così don Vito Piccinonna, direttore della Caritas della diocesi di Bari-Bitonto, alla presentazione, avvenuta nella serata di ieri a Bari, del report delle attività svolte nel dormitorio diocesano “Don Vito Diana” dal 1° novembre 2015 al 31 ottobre 2016. In questo periodo, nel dormitorio aperto 8 anni fa sono stati accolti 380 ospiti, rispetto ai 228 dell’anno precedente. L’incremento maggiore è stato fatto registrare da persone di origine somala, pachistana, nigeriana, afgana. Il 39% degli ospiti appartiene alla classe di età 25-34 anni. I principali continenti di provenienza sono: Africa (36%), Asia (29%), Paesi dell’Unione europea (26%) con una prevalenza di ospiti italiani. Il 33% circa degli ospiti dichiara di essere coniugato, i separati e divorziati risultano essere il 12% del totale. Emerge, inoltre, una certa difficoltà nell’aprirsi e raccontare della propria famiglia e, in particolare, rispetto ai figli; infatti, il 50% degli ospiti non specifica se ha figli a fronte del 36% che dichiara di averli (14% Ue e 13% Africa). “È bello che questo servizio sia reso in maniera generosa grazie ai contributi delle parrocchie e di Caritas italiana che vi contribuisce con l’8 per mille, oltre al sostegno dell’arcivescovo; il fatto che il dormitorio sorga nel centro di Bari, inoltre, aiuta a riflettere sulle povertà urbane, che hanno bisogno di un ventaglio di risposte”, ha commentato Piccinonna.

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