Mezzogiorno: Felice (economista) a convegno Meic, “necessaria una strategia complessiva di sviluppo”

Risorse e prospettive per il rinnovamento sociale e culturale del Sud: è stato questo il tema al centro della tavola rotonda di questa mattina al convegno nazionale del Meic “Dal Sud al Nord. Un’Europa aperta al Mediterraneo” in corso a Caserta. Protagonisti del confronto sono stati Emanuele Felice, professore associato di Economia applicata all’Università di Chieti e Pescara, e Nicola Colaianni, ordinario di Diritto ecclesiastico a Bari. “Il Mezzogiorno è stato, nella storia d’Italia, una grande risorsa e una grande opportunità perduta, forse il maggiore fallimento della storia d’Italia”, ha spiegato Felice, analizzando i dati di crescita di Pil e reddito medio dall’Unità a oggi: “Il Sud è cresciuto ma il divario con le regioni del Nord non solo non è stato colmato ma si è addirittura ampliato. E allo stesso tempo anche la qualità delle istituzioni nel Mezzogiorno è rimasta peggiore: meno servizi ma costi più elevati”. Secondo Felice “nell’arco di 150 anni lo Stato ha messo in campo varie strategie per lo sviluppo del Sud, che vanno dal tentativo di estendere istituzioni uniformi nel Mezzogiorno a una legislazione speciale. Oggi invece siamo nella fase dell’abbandono in cui lo Stato si è ritratto e le due linee strategiche messe in campo sono il devolvere risorse e competenze da un lato alle Regioni e dall’altro all’Europa. Sarebbe necessario tornare a unire la sfera locale e quella nazionale con una politica coerente che non pensi al breve periodo ma abbia una strategia complessiva di sviluppo del Sud”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori

Informativa sulla Privacy