Diocesi: Matera-Irsina, domenica la conclusione dell’anno giubilare. Mons. Caiazzo, “si dilatano gli spazi dell’amore costruendo ponti umani”

Essere “misericordiosi come Dio lo è con noi significa che gli spazi dell’amore si dilatano costruendo ponti umani attraverso gesti di riconciliazione con i fratelli, con la storia; abbattendo le mura dell’orgoglio, della discriminazione, dell’egoismo”. È quanto scrive l’arcivescovo di Matera-Irsina, monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo, in un messaggio pubblicato sull’ultimo numero del quindicinale diocesano “Logos” alla vigilia delle celebrazioni conclusive dell’anno giubilare. Ma “l’Anno Santo della misericordia non chiude i battenti”, prosegue l’arcivescovo, per il quale “con questa celebrazione di ringraziamento si vuole mettere in evidenza che Dio è Amore. In quest’Amore ogni uomo è chiamato a tuffarsi sempre per ritrovare speranza e guardare avanti, verso la Vita Eterna, vivendo il presente con più gioia ed entusiasmo”. “Non siamo cristiani se coltiviamo la logica dell’interesse personale, del calcolo o della convenienza”, aggiunge mons. Caiazzo, individuando alcuni impegni: “Sostenere e incoraggiare o trovare strade da suggerire perché nella nostra terra di Basilicata si fermi l’emorragia dello spopolamento giovanile per mancanza di lavoro o di prospettive per il futuro”, “guardare i disagi di tante famiglie in difficoltà”, “sostenere le popolazioni del Centro Italia che hanno perso ogni cosa a causa del terremoto” e “tendere le mani ai tanti che sbarcano sulle nostre coste”. L’arcivescovo ricorda che durante la celebrazione eucaristica nella basilica cattedrale del 13 novembre, verranno consegnate “le offerte destinate per la realizzazione di alcuni segni di carità diocesani”: 30.000 euro per l’acquisto di un camper per ammalati di Sla, 30.000 euro per l’accoglienza di alcuni nuclei familiari di immigrati nella parrocchia di Scanzano, 150.000 euro per mini-appartamenti destinati a famiglie sfrattate o in serie difficoltà e 40.000 euro per le popolazioni del Centro Italia colpite dal terremoto.

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