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Ccee: lettera all’episcopato ungherese per 17° centenario di san Martino. “Immenso contributo del cristianesimo” al continente

La lettera del Ccee alla Chiesa d’Ungheria in occasione della ricorrenza di san Martino è firmata dal card. Angelo Bagnasco, presidente del Ccee, dai due vicepresidenti, card. Vincent Nichols e mons. Stanisław Gądecki, e da mons. Duarte da Cunha, segretario generale. Vi si legge ancora: “San Giovanni Paolo II affermò che san Martino fu uno dei fondatori del monachesimo occidentale; egli appartiene anche a quella schiera di uomini che sono a fondamento della cultura e della civiltà europea, realtà che non è soltanto una memoria, ma anche un progetto da costruire con fiducia e convinzione. La figura e il ministero di san Martino testimoniano l’immenso contributo umano, culturale e spirituale, che il cristianesimo ha offerto all’Europa”. “Il continente è erede di san Martino, di quegli uomini e di quelle donne, che come lui, sono alla base dell’umanesimo europeo. Anche nel nostro tempo è necessario ricordare che la vita cristiana unisce la profondità della preghiera, la vita comunitaria, l’annuncio del Vangelo, l’attenzione e la dedizione ai poveri e a quanti soffrono”. “Noi ringraziamo Dio per la luminosa testimonianza di san Martino, che ha contribuito a mantenere accesa la fiaccola della fede cristiana nel mondo”. “Unendosi ai vescovi ungheresi, il Ccee chiede al Signore la grazia di suscitare nuovi santi europei che possano vivere la misericordia e testimoniarla nella loro vita personale e comunitaria”.

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