Azione Cattolica: “La riforma del Terzo settore”, seminario alla Domus Mariae di Roma

“Il nuovo volto del Terzo settore, dopo la riforma del maggio scorso, visto come possibilità di trasformazione e sviluppo delle economie locali e urbane e la necessità di capire quale spazio si apra per l’associazionismo nel favorire e sostenere tale processo”: se ne discuterà al seminario “La riforma del Terzo settore” promosso dal Centro studi dell’Azione cattolica italiana e dalla rivista culturale “Dialoghi”. L’appuntamento è a Roma, sabato 12 novembre dalle ore 9 alle ore 12, presso la Domus Mariae, in via Aurelia 481. I relatori saranno: Edoardo Patriarca, deputato e presidente del Centro nazionale per il volontariato; Alessandro Mazzullo, Direzione centrale normativa enti non commerciali e onlus dell’Agenzia delle entrate. Sono inoltre previste diverse testimonianze su esperienze uqali MoVi, HAbitaTerra; Federazione organismi per le persone senza fissa dimora. Partecipano: Matteo Truffelli, presidente nazionale dell’Ac, Piergiorgio Grassi, direttore della rivista “Dialoghi” e Giuseppe Notarstefano, vicepresidente nazionale Ac. “Dopo decenni, un punto di svolta nella vita del mondo del Terzo settore, che acquisisce un riconoscimento giuridico che fino ad oggi gli è mancato”, si legge nella presentazione del convegno. “La legge delega votata in via definitiva dalla Camera dei deputati lo scorso 25 maggio dà mandato al Governo di mettere ordine e semplificare l’intero settore, definendone il quadro di azione, armonizzandone le norme con un Codice del Terzo settore, prevedendo un unico Registro nazionale, rivedendo la normativa sull’impresa sociale, istituendo il Servizio civile universale (aperto anche agli stranieri regolarmente soggiornanti)”.
“Il Governo ha un anno di tempo dalla data di entrata in vigore delle legge delega per dare attuazione effettiva a questi princìpi, attraverso i decreti legislativi delegati. Ci sarà spazio, quindi, fino al giugno 2017 per il dispiegamento dei contenuti della riforma”. Per l’associazionismo “occorre – secondo l’Ac – invece misurarsi da subito con una necessità: per realizzare il cambiamento economico, sociale, culturale, istituzionale di cui il Paese ha bisogno è necessario che tutte le diverse componenti della società italiana convergano in un grande sforzo comune. L’associazionismo in generale può fornire un contributo determinante a questa impresa, per la sua capacità di essere motore di partecipazione e di autorganizzazione dei cittadini, coinvolgere le persone, costruire legami sociali, mettere in rete risorse e competenze, sperimentare soluzioni innovative”.

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