Ha preso avvio ieri a Santiago del Cile il quinto Congresso dell’educazione cattolica, sul tema “Educazione, famiglia e misericordia”, promosso dalla Conferenza episcopale cilena (Cech) e dall’organismo Fide. Dopo i saluti iniziali di mons. Héctor Vargas, incaricato dell’area Educazione della Cech, e di Jesús Triguero, presidente di Fide, la prolusione iniziale è stata pronunciata dal cardinale Ricardo Ezzati, arcivescovo di Santiago e presidente della Cech, che ha messo in evidenza la “virtù propria della dinamica progressiva dell’educazione, la speranza”, aggiungendo: “La speranza è la cosa più urgente di cui ha bisogno oggi il nostro popolo”. Il card. Ezzati ha messo poi in evidenza il servizio offerto dalla Chiesa al Paese sul fronte educativo e ha sottolineato che “non è sufficiente o buono restare a valutare quanto una legge danneggia o favorisce l’educazione cattolica”, poiché c’è “una missione profetica da compiere nel radicare l’educazione cattolica come servizio al Paese”. Infatti, “la fede cristiana si può annunciare e può germinare in tutti gli ambienti, in tutte le culture e in tutte le circostanze”. Il presidente della Cech ha poi fatto riferimento all’Anno della misericordia, auspicando che tutte le scuole cattoliche del Paese siano delle “porte aperte” sempre accoglienti.