Figc-Intralot: Camon (Avvenire), maglie sono invito “Ammalatevi”

“Perché decidere di assegnare a tutte le nazionali di questo sport, dalla squadra dei campioni a quelle dei ragazzini, uno sponsor legato a scommesse e slot machine?”. A chiederselo, su “Avvenire” di oggi, è Ferdinando Camon, a proposito delle polemiche sulle maglie delle azzurre che sponsorizzano il gioco d’azzardo. “Se lo sport è salute, l’ azzardo è una ma-lattia che genera dipendenza. Un pubblico che ammira i suoi giocatori riceve un messaggio che dice: ‘Siate sani e forti come loro’. Ma un pubblico accolto da maglie con nomi e simboli e segni legati alle scommesse e all’azzardopatia, riceve un messaggio – pensato e modulato da chi ci guadagna sopra – che dice, non tanto occultamente: ‘Ammalatevi'”. “L’ atleta che mostra forza fisica è ammirevole, ma l’ atleta che mostra anche una forza morale è doppiamente ammirevole”, la tesi dello scrittore, che cita i casi di Bonucci e Zarate, i due giocatori che “vengono ambedue da un’ esperienza dolorosa, che li ha rafforzati”.  L’esempio di Leonardo Bonucci: “Suo figlio è stato malato ma ora, proprio in questi giorni, è guarito, e Bonucci dice che i trionfi professionali non contano niente. Conta la famiglia. Il nostro giornale sportivo più venduto metteva la frase, virgo-lettata, in prima pagina. Fosse una frase, che so, di Socrate, conterebbe poco. Ma è una frase del nostro miglior difensore, e per il pubblico pesa molto”.  L’esempio di Mauro Zarate: nel corso di Fiorentina-Qarabag, “ha commosso tutti” il suo gesto, scrive Camon. “Dopo il primo gol, l’ attaccante si è inginocchiato e ha rivolto le dita al cielo, piangendo un pianto sfrenato. S’ è levata la maglia e sotto ne aveva un’ altra, con scritta una dedica: ‘Grazie Dio, Nat ti amo’. Nat è sua moglie, malata di cancro. L’ attaccante ci ha messo tutto l’ impegno per segnare e vincere, per la moglie, per sé, per noi. Non ha vinto sugli avversari, ma sul cancro. È lo stesso giocatore che pochi anni fa fu filmato mentre faceva agli spettatori il saluto fascista. Allora ha ‘turbato’ e fu multato. Oggi commuove e vien festeggiato: tutti i compagni corrono ad abbracciarlo. Idealmente, anche noi. Cosa s’ è intromesso, tra allora ed ora? La sofferenza. La speranza. E nessun gesto azzardato. I nuovi gol sono più belli”.

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