“Con il deposito degli strumenti di ratifica presso le Nazioni Unite oggi a New York, l’accordo sul clima potrà entrare in vigore. Ciò rafforza la speranza che la comunità internazionale sia in grado di agire rapidamente e in modo responsabile nella lotta contro il cambiamento climatico”. Lo si legge in un comunicato stampa diffuso dalla segreteria della Commissione degli episcopati della comunità europea (Comece) all’indomani della ratifica da parte del Parlamento europeo, il 4 ottobre scorso, dell’accordo di Parigi sul clima con 610 voti a favore, 31 contrari e 38 astenuti. “Ora che il quadro è definito a livello globale, la Comece ritiene indispensabile che le autorità a livello nazionale e locale si attivino e coordinino” sollecita la Comece, dal momento che “gli effetti del cambiamento climatico oltrepassano i confini si mostrano anche a livello locale”. “Il dialogo e la partecipazione” sono le strade per “coinvolgere tutte le parti interessate dalle misure che ora dovranno essere adottate” indica la nota, che ribadisce la posizione già espressa dalla Comece alla vigilia di Parigi: “Redditività economica e fattibilità tecnica non dovrebbero essere gli unici criteri presi in considerazione nella ricerca delle misure di attuazione e delle soluzioni”: l’asse portante deve essere “il bene comune a lungo termine”.