Scuola cattolica: Cssc, non cattolici il 30% degli allievi dei centri di formazione professionale

“La presenza di alunni stranieri nelle scuole cattoliche non dice nulla circa la loro appartenenza religiosa, sia perché tra gli stranieri ci sono anche dei cattolici (per i quali può essere naturale frequentare una scuola cattolica), sia perché non esistono rilevazioni analitiche sull’appartenenza religiosa degli alunni”. Lo afferma Sergio Cicatelli, direttore del Centro studi per la scuola cattolica (Cssc), nel XVIII Rapporto appena pubblicato, intitolato “A scuola nessuno è straniero”, che verrà presentato il 22 ottobre a Roma nel corso della nona Giornata pedagogica della scuola cattolica. Cicatelli tuttavia segnala che il secondo monitoraggio della qualità delle scuole cattoliche in Italia, condotto dal Cssc nell’anno scolastico 2013-14, ha rilevato anche la presenza di alunni non cattolici, basandosi sulle stime dei responsabili delle scuole appartenenti al campione raggiunto dal monitoraggio. Gli alunni non cattolici sarebbero dunque il 4,3% nelle scuole dell’infanzia, l’1,9% nelle scuole primarie, l’1,7% nelle scuole secondarie di I grado e il 2,6% nelle scuole secondarie di II grado. Ad essi si può poi aggiungere un ben più cospicuo 30,9% di allievi non cattolici che frequentano i centri di formazione professionale di ispirazione cristiana. Dalle anticipazioni (ancora provvisorie) dei dati complessivi della scuola cattolica italiana (escluse le province di Aosta, Bolzano e Trento) relativi all’anno scolastico 2015 – 2016, risultano attive 8.526 scuole, che ospitano 635.867 alunni e danno lavoro a 55.383 insegnanti. Rispetto all’anno precedente si registra un calo di 165 scuole e 19.064 studenti.

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