Italiani all’estero: Migrantes, sono 4 milioni 800mila, +3,7%. In dieci anni +54,9%

Al 1° gennaio 2016 sono 4.811.163 gli italiani iscritti all’Aire (Anagrafe italiani residenti all’estero), il 7,9% della popolazione complessiva (60.665.551), con una crescita del 3,7% rispetto allo scorso anno. Nell’arco di dieci anni (2006-2016), la mobilità degli italiani è aumentata del 54,9% (erano 3 milioni nel 2006). Negli ultimi 11 anni le variazioni più significative hanno riguardato la Spagna (+155,2%) e il Brasile (+151,2%). Emerge poi il fenomeno dei “nuovi” italiani in partenza, come i bangladesi, migranti due volte: almeno 5mila famiglie, dopo dieci anni in Italia, si sono spostate verso il Regno Unito per lavorare. Sono alcuni dei dati più significativi che emergono dal Rapporto italiani nel mondo 2016 della Fondazione Migrantes, presentato oggi, 6 ottobre, a Roma. Oltre la metà (2.588.764, 53,8%) vivono in Europa, seguita poi dall’America Latina (1.564.895), dall’America del Nord (386.399), dall’Oceania (146.316), dall’Africa (63.870) e dall’Asia (60.919). Gli aumenti più consistenti sono in Argentina (+28.982), Brasile (+20.427), Regno Unito (+18.706), Germania (+18.674), Svizzera (+14.496). La metà sono di origine meridionale, anche se le percentuali più alte a livello regionale vedono la Lombardia (+6,5%), la Valle d’Aosta (+6,3%), l’Emilia Romagna (+6%) e il Veneto (+5,7%) ai primi posti. Roma è la provincia con più italiani all’estero, ma le altre città in pole position sono tutte del Sud (Cosenza, Agrigento, Salerno, Napoli). Tre piccoli comuni siciliani (Licata, Palma di Montechiaro e Favara) hanno incidenze elevatissime di residenti all’estero, tra 10 e 15 mila ciascuno.

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