Vocazioni: mons. Dal Molin (Cei), “accompagnare il discernimento libero dei propri figli”

“Per dare un respiro vocazionale a tutta la pastorale, è necessario che l’annuncio del Vangelo della Vocazione si intrecci con il cammino delle famiglie, stimolandole nell’accompagnare il discernimento libero dei propri figli, perché si scoprano ‘chiamati e custoditi dall’amore’ e ‘inviati ad amare’, e trovino la modalità concreta perché la loro vita si esprima in pienezza”. Lo ha detto monsignor Domenico Dal Molin, direttore dell’Ufficio nazionale Cei per la pastorale delle vocazioni, intervenendo questo pomeriggio al Corso per i presbiteri che operano nella pastorale familiare delle diocesi italiane promosso al Laterano dall’Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia d’intesa con l’Ufficio. Mons. Dal Molin, che ha tenuto una lezione su “Famiglia e Vocazione: rispondere all’Amore si può!”, si è soffermato sulla necessità di “mostrare con entusiasmo e passione il ‘giardino delle Vocazioni’ che la fantasiosa creatività del Signore ci ha donato, sottolineando come risulti evidente una reciprocità delle varie chiamate e una necessaria custodia sinfonica fra sposi, sacerdoti, consacrati e consacrate”. Soltanto “l’intreccio virtuoso tra i vari stati di vita può contribuire a rendere ancora più bella, armonica e generativa la comunità cristiana, trasformandola in terreno fecondo per un autentico sviluppo umano e spirituale delle nuove generazioni”. Per questo, ha concluso mons. Dal Molin, “si tratta di promuovere ‘percorsi di Santità semplice e concreta’, come ci invita a fare Papa Francesco”.

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